Domanda sulle certificazioni

Primi passi con i prodotti UBNT (Ubiquti Networks)

Domanda sulle certificazioni

Messaggiodi michelewisp » 19 giugno 2010, 18:53

Salve a tutti sono un piccolo wisp della provincia di trapani ,volevo un informazzione ma le nanostation m5 e rocket m5 sono a norma di legge? o meglio dove si trova il certificato di conformita' CE? Qualcuno mi aiuta grazie
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Re: Domanda sulle certificazioni

Messaggiodi giovanniv » 5 luglio 2010, 0:01

Ho lo stesso genere di problema... la ricerca sul sito di Ubiquiti non ha dato esito ed inoltre la confezione dei prodotti contiene solo una sommaria dichiarazione di conformità mentre servirebbe la certificazione completa.
Sto girando intorno a questi prodotti da qualche tempo ma per ora ho dovuto rinunciare ad utilizzarli per questioni normative non chiare, oltre alla dichiarazione di conf. CE mancano infatti, secondo me, altri particolari non trascurabili. Mi riferisco in particolare ai prodotti Hiperlan che sono quelli che mi interesserebbero di più:
- Manca il supporto DFS.
- Nessuno dei distributori italiani pare si sia preoccupato di notificare lìimmissione sul mercato ai sensi del Decreto legislativo 9 maggio 2001 n.269; un paio di questi interpellati in proposito via email ormai da oltre due mesi non si sono neppure degnati di rispondermi.

Qualcuno è in grado di smentire la mia impressione di totale illegalità dell'uso degli apparati UBNT a 5 GHz nel nostro paese?
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Re: Domanda sulle certificazioni

Messaggiodi arthem-the-hero » 7 luglio 2010, 9:43

La questione è proprio chiara e confermo che a tuttoggi non ho trovato documentazione che mi soddisfi a pieno. Nella DECLARATION OF CONFORMITY del Rocket M5 5GHz CPE “is in compliance with the essential requirements and other relevant provisions of Directive 1999/5/EC”, sono riportate le rispondenze ai seguenti standard:
EN 301 893 V1.4.1 (2007-07)
EN 301 489-1 V1.4.1 (2002-08)
EN 301 489-17 V1.2.1 (2002-08)
EN 60950-1:2006
EN50385-2002
CE MARKING
Segue poi specifica dichiarazione: “Con la presente UBIQUITI NETWORKS dichiara che questo UBIQUITI NETWORKS M series, è conforme ai requisiti essenziali ed alle altre disposizioni pertinenti stabilite dalla direttiva 1999/5/CE”. In prima analisi potrebbe bastare, dato che con le norme di armonizzazione comunitaria attualmente non mi risulta che la notifica al ministero sia obbligatoria se non nei casi espressamente previsti dal D.Lgs 269/2001 (art. 6, c.4), è sufficiente che i dispositivi rispondano ai requisiti minimi di cui all'art. 3 del citato decreto (sarebbe bello trovarsi una dichiarazione che richiama espressamente il D.lgs e le relative procedure di verifica di conformità!!!). Restano i dubbi sul supporto DFS e sulla tecnologia DECT che rinvierebbe all'uso privato con autorizzazione generale ex art. 104, c.1, lett. 2.1: per tagliare la testa al toro (dato che anche dai referenti regionali ministero comunicazioni non ho avuto risposte precise) bisognerebbe trovare qualcuno che ha un'autorizzazione generale del ministero (dipartimento regionale competente) in cui si indica espressamente qualche prodotto ubiquiti, è l'unico modo per essere certi che l'utilizzo dei dispositivi possa essere fatto in piena tranquilità senza incorrere in sanzioni... se qualcuno ce l'ha lo faccia sapere!!
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Re: Domanda sulle certificazioni

Messaggiodi giovanniv » 7 luglio 2010, 17:27

sono riportate le rispondenze ai seguenti standard:
EN 301 893 V1.4.1 (2007-07)
EN 301 489-1 V1.4.1 (2002-08)


Due osservazioni in merito.
La prima è che già da oltre un anno (04/2009) bisognava essere conformi alla V1.5.1 e dal primo giugno 2010 alla V1.6.1.
La seconda è che DFS e ATPC erano contemplate (e requisito) già nelle precedenti versioni della normativa... ubnt sostanzialmente scrive palesi bugie nelle dichiarazioni di conformità :hurted:; un vero peccato perchè vanno benino e costano poco.

con le norme di armonizzazione comunitaria attualmente non mi risulta che la notifica al ministero sia obbligatoria


Giusto, la questione era mal posta ed il senso era un pò quello di "reverse compliance"... se qualcuno li avesse almeno notificati si poteva presumerne la liceità dell'uso :fifi:
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Re: Domanda sulle certificazioni

Messaggiodi maxidea » 11 luglio 2010, 14:54

scusate ma questo post mi speventa un po, io sto facendo una rete solo ubiquiti con ovviamente rocketM e nanostationM, prestazioni spettacolari prezzo ottimo ... ho chiesto comunque ad una persona che lavora all'ispettorato e mi ha detto che la dichiarazione di conformita sul sito del ministero non la fa ormai più nessuno perchè non è più richiesta, ci sono apparati di almeno 6 anni fa ...
l'importante è che gli apparati siano a norma CEE, spero sia vero ... comunque a dicembre ho fatto una rete privata con questi gioiellini e ho fatto l'allegato 19 e nessuno mi ha detto niente ...
speriamo bene

saluti
maxidea
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Re: Domanda sulle certificazioni

Messaggiodi arthem-the-hero » 15 luglio 2010, 8:23

:angle: d'accordo con Giovanni, se qualcuno avesse fatto la notifica almeno avevamo un punto di riferimento; @max: se nessuno ti ha detto nulla allora dovrebbe arrivarti il riscontro all'adesione all'autorizzazione generale.. quindi potrebbe essere un buon punto di partenza. La cosa preoccupante è che prodotti così validi siano accompagnati da certificazioni così carenti, documenti che poi -per evitare rogne-ti fanno andare verso prodotti più "sicuri" ma anche più costosi...
fate sapere se avete ancora delle novità in merito, se rintraccio qualche certificazione più recente ve lo faccio sapere!
ciao
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Re: Domanda sulle certificazioni

Messaggiodi snowblind1977 » 16 dicembre 2011, 13:00

Io ho appena finito una rete con misto di rocket m e nanobridge, ora non so cosa fare...è possibile che questi apparati non si possano utilizzare?
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Re: Domanda sulle certificazioni

Messaggiodi thema3x » 17 dicembre 2011, 21:23

Ciao,

se n' è parlato abbondantemente qui . . . viewtopic.php?f=8&t=198..

Purtroppo dal mio punto vista non può essere solo il produttore a dover interessarsi della legislatura di ogni mercato nazionale o subregionale ( CEE - EMEA - ecc ); ma dovrebbero:

A- essere gli importatori "seri" che insieme dovrebbero collezionare e suggerire al produttore tutte le modifiche da apportare aeventualmente all' apparatoo tutta la docmentazione da produrre per essere adempiente al 100% con la legislatura di quello specifico stato o frazione di mercato.

B- essere le "grandi menti" che ci governano che dovrebbero fare una linea guida chiara ex novo su come, dove e perchè usare cosa e in che modo. Sia a livello nazionale che di CE. Purtroppo non si ha la volontà di stracciare le leggi del dopoguerra in vigore ancora oggi che regolamentano l' uso degli apparati radio e farne ex nove avendo conscienza di conosciere nel dettaglio di che ca**o si sta andando a discutere. Questi non sanno la diffrenza tra CPE @ 5Ghz p2mp e ponte radio FM da migliaia di W.

Inoltre, dovrebbe essere creato dalla camera di commercio un ca**o di ALBO professionale, dove uno specifico ente ( e non il ministero delle comunicazioni o la posta ) sia in grado di formare e certificare degli installatori abilitati e non che il primo pi**a che passa mi butta su un CPE a 60dBm in uscita e ciao... ma visto che non capiscono nulla di quello che negli ultimi anni si è evoluto nel settore professionale e nel campo radio e confondono il lavoro dell' elettricista con quello del tecnico specializzato, non regolamentano nulla ma pensano solo a CDA, direttorato, stipendi, bunga bunga, campagna elettorale e compagnia bella, lasciano il tutto in balia degli avvocati quando ci sono dei contenziosi: chi ha l avvocato / I migliore/I la spunta...daltronde cosa ci aspettiamo: un tecnico competenete non potrà mai legiferare, perchè per farlo non deve essere un tecnico, ma un perfetto ignorante titolato Cav Gran Duca Cont ecc..alla Fantozzi..

Quello che posso dire professionalmente è:

IL DFS è implementato e funziona bene visto che ho avuto modo di persona di vederlo in operatività cioè cambiare canale dell' AP dopo aver rilevato una scansione radar entrante sulla parte radio; quindi dormo sonni tranquilli che non rompo le scatole ne ai tralicci della telefonia ne agli aerei o ai radar.

Sempre per dormire sonni tranquilli, poi vado a esemplificare alcuni casi limite che lasciano il resto ( cioè tutto quello che c'è in mezzo ) alla vs. coscienza:

- CASI OK:

Ponte radio privato su fondo privato ( la ditta del sign. X ) dove collego in ptp o ptmp duo o più capannoni tra loro.

Ponte radio privato tra casa del sig. X e del sig. Y che sono a distanza di Km attraversando la proprietà pubblica ( in questo caso non ci sono problemi perchè è un link privato punto-punto o p2mp). Devo essere tranquillo di rispettare i limti EIRP e il DFS non rompendo le scatole a nessuno. Ovviamente lavoro in banda liberalizzata 2.4 o 5.8.

Ponti x videosorveglianza comunale / provinciale in quanto autorizzati dalle forze dell' ordine.

Ponti privati p2p / p2mp o Wi-Fi pubblica realizzata per conto di Enti e P.A. ( in questo caso lo stato non indagherà e sanzionaerà mai se stesso ) anche qui devo essere tranquillo di rispettare i limti EIRP e il DFS non rompendo le scatole a nessuno e ovviamente lavoro in banda liberalizzata 2.4 o 5.8.


CASI a rischio:

WISP in concorrenza sleae di mercato con colossi della telefonia

Wi-Fi pubbliche su fondo pubblico ( es. zona portuale sul mare, spiaggie, lidi, ecc ) gestite da privati / aziende dietro pagamento

Ponti radio privati di grandi entità o che prevedono installazioni su zone non di proprietà

In questi casi, se rompete le scatole a qualcuno, sappiate che cmq la vedete non ci sarà certificazione CEE che tenga, loro hanno sempre ragione.

Per i WISP poi: attenzione: L' irraggiamento con antenne settoriali al suolo ( e non p2mp ) preve il versamento di una tassa di concessione governativa pari a quella che pagano i vs. "concorrenti" 3g e umts TIM, VODA e compagnia per ogni traliccio che buttano su. Quindi occhio, che qui non si tratta di D.o.C. o DFS, si parla di una legge che prevede una tassa ( motlo salata ) per uscire in pubblico con una frequeza e con un servizio. Le compagnie telefoniche investono un sacco su questo e se trovano qualcuno che gli sottrae di fatto fatte di mercato distribuendo internet pubblico localmenete nella sua città o paese , si arrabbiano. E loro di risorse legali sicuramnete non sono novelli. Concludo indicando poi che in italia non esiste un inquadramento specifico di WISP in camera di commercio, quindi quando ci sarà un contenzioso la mancanza della CE sarà l' ultimo dei vs. problemi...

OK?

Ciao

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