Ciao,
se n' è parlato abbondantemente qui . . .
viewtopic.php?f=8&t=198..
Purtroppo dal mio punto vista non può essere solo il produttore a dover interessarsi della legislatura di ogni mercato nazionale o subregionale ( CEE - EMEA - ecc ); ma dovrebbero:
A- essere gli importatori "seri" che insieme dovrebbero collezionare e suggerire al produttore tutte le modifiche da apportare aeventualmente all' apparatoo tutta la docmentazione da produrre per essere adempiente al 100% con la legislatura di quello specifico stato o frazione di mercato.
B- essere le "grandi menti" che ci governano che dovrebbero fare una linea guida chiara ex novo su come, dove e perchè usare cosa e in che modo. Sia a livello nazionale che di CE. Purtroppo non si ha la volontà di stracciare le leggi del dopoguerra in vigore ancora oggi che regolamentano l' uso degli apparati radio e farne ex nove avendo conscienza di conosciere nel dettaglio di che ca**o si sta andando a discutere. Questi non sanno la diffrenza tra CPE @ 5Ghz p2mp e ponte radio FM da migliaia di W.
Inoltre, dovrebbe essere creato dalla camera di commercio un ca**o di ALBO professionale, dove uno specifico ente ( e non il ministero delle comunicazioni o la posta ) sia in grado di formare e certificare degli installatori abilitati e non che il primo pi**a che passa mi butta su un CPE a 60dBm in uscita e ciao... ma visto che non capiscono nulla di quello che negli ultimi anni si è evoluto nel settore professionale e nel campo radio e confondono il lavoro dell' elettricista con quello del tecnico specializzato, non regolamentano nulla ma pensano solo a CDA, direttorato, stipendi, bunga bunga, campagna elettorale e compagnia bella, lasciano il tutto in balia degli avvocati quando ci sono dei contenziosi: chi ha l avvocato / I migliore/I la spunta...daltronde cosa ci aspettiamo: un tecnico competenete non potrà mai legiferare, perchè per farlo non deve essere un tecnico, ma un perfetto ignorante titolato Cav Gran Duca Cont ecc..alla Fantozzi..
Quello che posso dire professionalmente è:
IL DFS è implementato e funziona bene visto che ho avuto modo di persona di vederlo in operatività cioè cambiare canale dell' AP dopo aver rilevato una scansione radar entrante sulla parte radio; quindi dormo sonni tranquilli che non rompo le scatole ne ai tralicci della telefonia ne agli aerei o ai radar.
Sempre per dormire sonni tranquilli, poi vado a esemplificare alcuni casi limite che lasciano il resto ( cioè tutto quello che c'è in mezzo ) alla vs. coscienza:
- CASI OK:
Ponte radio privato su fondo privato ( la ditta del sign. X ) dove collego in ptp o ptmp duo o più capannoni tra loro.
Ponte radio privato tra casa del sig. X e del sig. Y che sono a distanza di Km attraversando la proprietà pubblica ( in questo caso non ci sono problemi perchè è un link privato punto-punto o p2mp). Devo essere tranquillo di rispettare i limti EIRP e il DFS non rompendo le scatole a nessuno. Ovviamente lavoro in banda liberalizzata 2.4 o 5.8.
Ponti x videosorveglianza comunale / provinciale in quanto autorizzati dalle forze dell' ordine.
Ponti privati p2p / p2mp o Wi-Fi pubblica realizzata per conto di Enti e P.A. ( in questo caso lo stato non indagherà e sanzionaerà mai se stesso ) anche qui devo essere tranquillo di rispettare i limti EIRP e il DFS non rompendo le scatole a nessuno e ovviamente lavoro in banda liberalizzata 2.4 o 5.8.
CASI a rischio:
WISP in concorrenza sleae di mercato con colossi della telefonia
Wi-Fi pubbliche su fondo pubblico ( es. zona portuale sul mare, spiaggie, lidi, ecc ) gestite da privati / aziende dietro pagamento
Ponti radio privati di grandi entità o che prevedono installazioni su zone non di proprietà
In questi casi, se rompete le scatole a qualcuno, sappiate che cmq la vedete non ci sarà certificazione CEE che tenga, loro hanno sempre ragione.
Per i WISP poi: attenzione: L' irraggiamento con antenne settoriali al suolo ( e non p2mp ) preve il versamento di una tassa di concessione governativa pari a quella che pagano i vs. "concorrenti" 3g e umts TIM, VODA e compagnia per ogni traliccio che buttano su. Quindi occhio, che qui non si tratta di D.o.C. o DFS, si parla di una legge che prevede una tassa ( motlo salata ) per uscire in pubblico con una frequeza e con un servizio. Le compagnie telefoniche investono un sacco su questo e se trovano qualcuno che gli sottrae di fatto fatte di mercato distribuendo internet pubblico localmenete nella sua città o paese , si arrabbiano. E loro di risorse legali sicuramnete non sono novelli. Concludo indicando poi che in italia non esiste un inquadramento specifico di WISP in camera di commercio, quindi quando ci sarà un contenzioso la mancanza della CE sarà l' ultimo dei vs. problemi...
OK?
Ciao
The Ma3x