Aiuto sulle certificazioni urgente

Prodotti basatati su AirMax, AirOS V e sulla piattaforma M (MIMO)

Re: Aiuto sulle certificazioni urgente

Messaggiodi admin » 16 novembre 2011, 10:22

apuacom ha scritto:Certamente ho scritto anche sul loro forum ed anche al loro distrubutore italiano SICE, ma il supporto di ubiquiti verso le questioni regolamentari è praticamente nullo.

Oltre alla CE per usare quell'antenna ci vuole il radiation pattern con la precisione di un grado da fornire ad arpat & co e nel datsaheet è così piccolo che è impresentabile.

Allo stato attuale i prodotti ubiquiti vanno bene per il mercato consumer non per quello carrier sono solo oggetti che funzionano bene.

Beppe


In genere rispondono... ma se alla fonte non si hanno risposte, c'è poco da fare.
In ogni caso, l'importatore è sicuramente uno degli interlocutori soggetto a fornire la CE Declaration...

Siccome non sono un avvocato, ma un tecnico, quale articolo o norma di legge richiede espressamente la dichiarazione CE delle antenne e il radiation pattern? Se riesci a individuarlo, forse possiamo agire diversamente... (nel senso che in Italia ci si inventa le "norme", non so se è questo il caso).
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Re: Aiuto sulle certificazioni urgente

Messaggiodi thema3x » 16 novembre 2011, 12:09

Ciao,

cerco di portare un "aiuto" anche se qui nello specifico ci vorrebbe un legale o un esperto specifico nel settore.

Per quanto riguarda le installazioni "consumer" cioè i punto punto senza l' utilizzo di antenne settoriali che irradiano al suolo NON serve nulla se non:

- dichiarazione conformità CE ( questa x forza )
- dichiarazione conformità impianto elettrico ( ove realizzato )
- dichiarazione conformità strutture portanti ( ove realizzate )
- autocertificazione della ditta intallatrice del rispetto dei limiti EIRP di legge

Questo per Enti pubblici come Comuni e Provinica ( nel mio caso è cosi per tutti i comuni con cui collaboro - parecchi - e per la Provincia di Varese ( Lombardia ).

Non è ncessario fornire nulla ad arpa o ministero delle telecom, in quanto si usa banda liberalizzata e non c'è irraggiamento sul suolo o su edifici e persone. Idealmente infatti in questo caso, ogni ostacolo è in grado di interferire con il link oscurandolo nella sua tratta punto-punto.

Nel mio caso ( nsm5 - pbm5 ) sono stati sufficenti i datasheet scaricabili dal sito ufficiale ( per fornire i dati di riferimento che identificano la sola capacità punto-punto ) e il foglietto di dichiarazione ce che trovo dentro le antenne che compro. Fino ad ora tutto il materiale ordinato dal fornitore ( Nwenta ) aveva dentro il foglietto; mi è capitato all' inizio di comprare le nsm5 su un altro sito e di ricevere l' oggetto senza il foglietto dentro, ma identico per tutto il resto. Non so se dipende dal fatto che in quel momento non erano ancora stati inseriti all' interno o se il materiale arrivava da un altro stato extra ce...ottime quelle postate da admin cmq. Molto interessanti e meglio sviluppate rispetto ai foglietti che si trovano dentro.


Per quanto riguarda le installazioni "carrier grade" come le definite, cioè le installazioni con antenne settoriali che irraggiano al suolo su una "vasta" area ( tipo telefonia mobile ) la cosa cambia radicalmente. Per quanto ne so io è tutto soggetto a leggi regionali che fanno capo a direttive statali e quini europee:

Per la lombardia è il comune locale che deve svolgere l' iter.

A: Bisogna presentare il progetto al comune che chiederà di inviarlo ministero delle telecom che ha 60gg di tempo per approvarlo o dare il diniego.
B: nel progetto ci deve essere il calcolo teorico al grado (°) della potenza effettiva al suolo stando bene attenti ad evidenziare che se una zona è coperta da più antenne la potenza EIRP al punto suolo sia sempre inferiore al limite.
C: nel progetto ci deve essere tutta la doc del caso precedente con integrazioni specifiche nel caso l' installazione sia "di grossa entità "
D: Loro, in funzione del progetto, ti dicono che tassa di concessione devi pagare ( perchè la legge prevede questo ) per irraggaimento di connettività pubblica su fondo pubblico. Dopo che hai pagato di danno la DIA ( o la CIA a seconda dei casi ) con il quale vai all' ufficio SUAP del Comune interessato e che hai contatto all' inizio per l' installazione e attendi il loro benestare ( salvo richiesta di oneri di urbanizzazione nel caso il progetto preveda la costruzione ex novo di tralicci o pali )

Alla fine esce l' arpa e fa i rilievi al suolo multipunto che attestano la veridicità ed il rispetto dei criteri di progetto: se sei in regola tutto ok, tassa al ministero e controllo arpa annuale, se non sei in regola hai tempo 30g per correggere: se no impianto down e se persisiti sanzione pecuniaria. Il responsabile è sempre cmq il Comune che poi si rivale su di te.

In questo caso non ho mai avuto a che fare in prima persona ( facciamo come ditta lavori più ad-hoc e più nel dettaglio tipicamente p2p o p2mp ma senza settoriali per evitare questa trafila ), ma queste info arrivano da un amico che lavora per conto di vodafone e h3g sui tralicci per fare installazioni o manutenzioni UMTS e 3G in ambito regionale.

Anche lui però è un tecnico, quindi mi riporta a memoria ciò che succede per sentito dire in altri rami dell azienda.

In autonomia ho cercato un po di documentazione in merito che allego.

Ciauz

Thema3x


P.S.

Nonostante la legge preveda determinate cose, siamo in Italia e alla fine basta pagare. Si pensi che esistono siti dove ci sono 2 tralicci ( voda e h3g ) completamente allestiti a 360° con settoriali. I tralicci sono distanti poche decine di metri tra loro. Quando l' arpa va a fare i rilievi finali di progetto ( insieme al mio amico ) sceglie sulla carta i punti certi dove il segnale sta nei limiti perchè sanno già che si gli vanno troppo "sotto" gli impianti sarebbero da spegnere . . . detto questo, detto tutto: lo stipendio all' arpa lo paga anche il ministero delle telecom e lui i soldi da chi pensate che li prenda ?

ecco perchè, secondo me, o sei uno di loro ( colossi telefonici ) o conviene stare nel piccolo....
Alla fine le celle di telefonia hanno poi un area di copertura a cella di circa 3Km...pensate che sia per limiti tecnici o per fare tornare i conti ad impianto? se poi si va in zone densemante popolate di ripetitori vorrei vedere quale misura sono in grado di rilevare a 250mt dai ripetitori e a 3Km ( dove ci sono le intersezioni )...ecco perchè tanti ripetitori si mettono in zona agricola...perchè non è abitata e quindi l' arpa la salta a pie pari...poi se il contadino dopo tre generazioni produce figli con 3 braccia il problema si va a cercare nel cibo ...

diverso è il discorso dei ripetitori "mini" montati sui palazzi tipo in zona centrale alle città ( milano è piena ) ... a sentire il mio amico sono impianti a bassissima potenza ( quindi molto diffusi al km2 ) in grado di rilanciare il segnale in modo molto defintio solo su un area ben determinata. La loro potenza però è infinitesimale rispetto alle dorsali...
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Re: Aiuto sulle certificazioni urgente

Messaggiodi admin » 16 novembre 2011, 12:32

Che ne dici di aprire un post apposito e continuare li?
L'argoemnto è interessante ;)
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Re: Aiuto sulle certificazioni urgente

Messaggiodi apuacom » 16 novembre 2011, 13:54

admin ha scritto:In genere rispondono... ma se alla fonte non si hanno risposte, c'è poco da fare.
In ogni caso, l'importatore è sicuramente uno degli interlocutori soggetto a fornire la CE Declaration...

Siccome non sono un avvocato, ma un tecnico, quale articolo o norma di legge richiede espressamente la dichiarazione CE delle antenne e il radiation pattern? Se riesci a individuarlo, forse possiamo agire diversamente... (nel senso che in Italia ci si inventa le "norme", non so se è questo il caso).


La dichiarazione CE serve per tutti prodotti immessi sul mercato in europa (anche per i peluche :eheh: ) il radiation pattern lo chiede Il Codice delle Comunicazioni Elettroniche (D.L. n. 259 del 1/08/2003 )

Giuseppe
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Re: Aiuto sulle certificazioni urgente

Messaggiodi elettrovox » 16 novembre 2011, 14:13

Ciao gia' Thema a detto tutto e perfetto.by elet
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Re: Aiuto sulle certificazioni urgente

Messaggiodi apuacom » 16 novembre 2011, 15:34

Quindi come si fa ad avere quelle certificazioni CE sperando che esistano?

Giuseppe
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Re: Aiuto sulle certificazioni urgente

Messaggiodi admin » 16 novembre 2011, 16:29

apuacom ha scritto:
admin ha scritto:In genere rispondono... ma se alla fonte non si hanno risposte, c'è poco da fare.
In ogni caso, l'importatore è sicuramente uno degli interlocutori soggetto a fornire la CE Declaration...

Siccome non sono un avvocato, ma un tecnico, quale articolo o norma di legge richiede espressamente la dichiarazione CE delle antenne e il radiation pattern? Se riesci a individuarlo, forse possiamo agire diversamente... (nel senso che in Italia ci si inventa le "norme", non so se è questo il caso).


La dichiarazione CE serve per tutti prodotti immessi sul mercato in europa (anche per i peluche :eheh: ) il radiation pattern lo chiede Il Codice delle Comunicazioni Elettroniche (D.L. n. 259 del 1/08/2003 )

Giuseppe


Questo era pacifico... se leggi sopra ho indicato che chi importa deve fornire la CE... quello che intendevo è: serve anche per le antenne, come pezzo di "ferro"? :)
Per il pattern radiation, a quale articolo del Codice delle Comunicazioni Elettroniche ti riferisci (non ho tempo di leggerlo tutto con attenzione...)?
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Re: Aiuto sulle certificazioni urgente

Messaggiodi admin » 16 novembre 2011, 16:39

apuacom ha scritto:Quindi come si fa ad avere quelle certificazioni CE sperando che esistano?

Giuseppe

Intanto pretendile dal tuo venditore... (l'importatore) ..
Ah fate attenzione alle Certificazioni fasulle... una volta mi è capitata una Certificazione CE con data antecedente all'uscita del prodotto a cui era allegata... peccato che non l'abbia conservata...
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Re: Aiuto sulle certificazioni urgente

Messaggiodi thema3x » 16 novembre 2011, 18:34

:roftl:

vuol dire che il prodotto è stato certificato ancora prima di essere progettato :eheh:
quindi che è molto sicuro e si può usare con tranquillità ovunque !!

Tornando alle cose serie ( cioè che l' importatore dovrebbe fornire la D.o.C - CE, ma se il produttore non l' ha ancora fatta xkè stà a S. Josè - CA e della comunità europea se ne batte ... ) credo che il radiation pattern non sia cmq sufficiente al Ministero; è esaustivo in quanto in grado di avvalorare, confermando la veridicità del calcolo teorico, i dati di radiazione ° che gli si presentano nel progetto. Ma bisogna appunto fornirgli il progetto di calcolo teorico dove si va evidenziare quanto, dove e come si va ad irraggiare al suolo... sono pagine e pagine di simulazioni, calcoli, valori e render 3D ( il mio amico di cui sopra mi ha portato in alcuni impianti in "gita" ) che si possono trovare dentro l' armadio dati che sta ai piedi dei tralicci. Insieme a tutta un altra serie di documenti.

Quindi se il progetto in questione è di irraggiamento al SUOLO ( angolo radio incidente suolo - tangendo zone edificate ) penso ci voglia davvero un lavoro enorme per soddisfare il Ministero. Anche perchè, in quel caso, dovrebbe anche calcolare in base a quello, quanto si paga in tassa di concessione.

Se invece il discoroso è WISP, cambia.

Cambia a seconda di come viene gestito l' approccio. Perchè non si irraggia al suolo, ma su traiettorie aree che passano sopra a zone urbanizzate. Se il progetto è in grado di dimostrare questo, avvalorando il fatto che le settoriali non irraggiano al suolo mediante datasheet e simulazioni, il link automaticamente viene considerato come Hyperlan2 P2MP e non come irraggiamento su fondo pubblico.

Infatti, un WISP dalle mie parti, abbastanza pesante, ha sfruttato al limite questo "cavillo" installando le BTS su tralicci in zone collinari non urbanizzate ( che ovviamente ha dovuto comprare quindi diventarne proprietario --> creando fondo privato dove prima era pubblico ) irraggiando cosi su zone strategiche dove il segnale non arriva mai al suolo, ma "galleggia" a una ventina di metri da terra. Le loro antenne sono particamente visbili solo dati tetti o da zone di altura ( non come le celle telefoniche ) e appena c'è un ostacolo in mezzo ( tipo vegetazione ) il link non è più visibile. Di contro solo una % delle zona prescelte viene coperta dal servizio ( abbiamo città dove c'è copertura di questa compagnia in una via e due vie dopo no perchè il tetto è coperto ) e bisogna comprarsi le aree dove vengono installati i tralicci. Di pro si salta verifiche Arpa, tassa di concessione e quant altro in quanto al suolo ( addosso alle persone ) il segnale non ce.

Fatta la legge, trovato l' inganno.

Sposterei in zona dedicata i post :angle:

Ciao

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Re: Aiuto sulle certificazioni urgente

Messaggiodi apuacom » 19 novembre 2011, 9:31

Ieri ho visto un ente certificatore che mi ha confermato che le antenne essendo passive non hanno bisogno di marchiatura CE, ma devono essere certificate con gli apparati con cui vengono utilizzate.

Mi ha anche confermato che tutte le CE emesse da enti certificatori fuori dall'europa sono carta straccia ed è compito dell'importatore produrre questa documentazione exnovo quando inizia l'importazione in europa.

La cosa mi sembra strana e mi fa pensare a tutti quei prodotti marchiati CE che arrivano dalla Cina (router, pennine usb, ecc) che troviamo comunemente sul mercato importate anche da grandi distributori che virtualmente non credo si mettano li ogni volta a rifare la CE.

Cmq settimana prossima avrò un preventivo per certificare i miei assemblati routerboard con le antenne dell'airmax, vi faccio sapere come va a finire.

Ho visto la camera anecoica dove fanno i test e devo dire che fa impressione!!!

Giuseppe
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